Perché dobbiamo insegnare la filosofia ai robot
Gli algoritmi sono buoni o cattivi? È lecito farsi questa domanda?
Mentre Facebook annuncia una nuova rivoluzione con Metaverso, è certo che vivremo sempre più onlife, come ha lucidamente descritto il filosofo Luciano Floridi.
È una realtà con più strumenti, opportunità e rischi, ma anche nuove prospettive di pensiero che solo la filosofia può aiutarci a comprendere. Per il Centro Studi Italia Canada, ho conversato con il prof Edmondo Grassi di intelligenza artificiale e etica, diritti e garanzie del nuovo mondo. (Il suo libro >> Etica e Intelligenza Artificiale, Aracne editrice)
Lo ringrazio di cuore, perché ne esco più ricca di dubbi e interrogativi, la condizione filosofica ideale per approcciarsi con saggezza al presente e al futuro.
Da quando uomo e macchine convivono nella stessa infosfera, la nostra esistenza può ambire a molte più opportunità, reclamare nuovi diritti ma anche fare i conti con una dimensione ibrida, a metà tra online e offline.
Come descrive il filosofo Luciano Floridi, il processo di re-ontologizzazione del mondo, inteso come infosfera, operato dalle tecnologie, ha annullato la differenza tra processori e processati.
L’identificazione tra lo strumento tecnologico e l’uomo si rivela già nell’appellativo stesso di “intelligenza artificiale”, un binomio di parole che è quasi un ossimoro: un ente intelligente, che quindi comprende (o fraintende) il senso (e anche il perché) può essere artificiale?
La fantascienza ci ha fatto sognare per decenni un’era cyborg. Oggi in qualche modo è una realtà che viviamo quotidianamente. Davanti al cambiamento siamo esaltati, altre volte sembriamo bambini impauriti, incapaci di proteggerci dai rischi del potere che le big tech esercitano sulle nostre scelte, sui diritti e sulla privacy. Altre volte ancora siamo padri e madri di una tecnologia che assorbe da noi pregiudizi “troppo umani”.
Le sfide della conoscenza hanno condotto l’uomo per secoli nella dimensione della ricerca umana e scientifica e quando la realtà diventa complessa, oggi più che mai, la filosofia torna protagonista.
Grandi perché attendono risposte e concetti complessi aspettano di avere un nome: ci chiamano a riflettere, agendo come i grandi pensatori del passato che fondevano scienza e discipline umanistiche, etica e tecnologia, filosofia e matematica.
L’intervista completa è disponibile in italiano e in inglese qui.